Istituto d'Istruzione Superiore "L.S. – ISA – IPSIA" - San Giovanni in Fiore

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Io cerco di non cedere, di non perdere mai di vista la thaumaizein. Ma devo ammettere che, in periodi così stressanti, sarei più disposto a perdere un braccio o una gamba, se non la vita stessa, piuttosto che svegliarmi con meno di 5 ore di sonno ed essere travolto da: almeno un'ora di verifica che prosciuga completamente le poche energie vitali che mi rimanevano, un'ora di educazione civica pensata di m***a, un'oretta in cui cerco di dare una mano ai miei compagni che, se son messo male io, loro come minimo commetterebbero una sparatoria scolastica, un'ora in cui non ascolto la lezione perché devo ripassare una verifica se va bene del giorno dopo e se va male dell'ora dopo e infine l'ultima ora dove, sicuramente dopo essermi ricreato in giornata per BEN 15 MINUTI son pronto ad ascoltare l'amata lezione con la testa che mi esplode e i neuroni in apoptosi causa aver dormito poco.

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Sono tornata da poco dopo essere stata ricoverata più volte, e già questo è sufficiente per farmi sentire a pezzi. Ma rientrare a scuola è stato persino peggio: verifiche ovunque, interrogazioni, recuperi, una pressione continua. È come se il tempo si fosse fermato per me, mentre il mondo andava avanti senza aspettarmi. E sinceramente? Venire a scuola ogni giorno è diventato insopportabile. Non è colpa dei prof, anzi molti stanno facendo il possibile. È proprio l’ambiente, il sistema, il modo in cui tutto ti crolla addosso perché nessuno ha il tempo di fermarsi a chiederti come stai davvero. A volte arrivo alla conclusione che forse stavo meglio in ospedale.

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Io non so proprio come fare, devo studiare un sacco di cose ma non ho proprio forza e ne mi sento…

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Il mondo sta cambiando ma la scuola rimane sempre la stessa. Serve un cambiamento radicale, non se ne può più!! Molti ragazzi abbandonano la scuola perché non offre opportunità concrete e anche dopo un ipotetica laurea molti ragazzi si ritrovano allo sbando senza esperienza e nessuno disposto ad assumerli. La scuola dovrebbe rivedere i suoi metodi di insegnamento e far si che TUTTI abbiano le stesse possibilità. Inoltre dovrebbe selezionare meglio i docenti poiché alcuni docenti per quanto indiscutibilmente abbiano lauree e sappiano le materie che insegnano, non riescono a comunicare appieno con i ragazzi per la loro poca passione non conferendo alla materia che insegnano le dovute attenzioni perché non tutti hanno la stoffa per diventare insegnanti

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Sono uno studente.

Vivere la scuola oggi, per me, è come vivere in un paradosso. Ogni mattina mi alzo con il pensiero di dover affrontare ore in aula, non sempre per imparare, ma spesso solo per “resistere”. Resistere alla stanchezza, alla pressione dei voti, alla paura di sbagliare. Resistere a un sistema che sembra più interessato a giudicare che a comprendere.

Eppure non voglio meno scuola. Voglio LA scuola. Quella che ti accoglie, che ti ascolta, che ti fa sentire parte di qualcosa. Una scuola che non ti chiede solo di memorizzare, ma ti insegna a pensare, a costruire il tuo futuro con passione e senso critico. Una scuola che non mi spinga a competere sempre, ma che mi aiuti a collaborare, a capire chi sono e chi voglio diventare.

Ci sono giorni in cui mi sento invisibile, uno tra tanti, stretto in orari rigidi, programmi infiniti e interrogazioni che sembrano solo un altro ostacolo da superare. Ma ci sono anche momenti – pochi, ma preziosi – in cui un insegnante mi guarda davvero negli occhi, in cui una lezione accende una scintilla, in cui un compagno mi tende la mano. In quei momenti sento che la scuola vera esiste, anche se a fatica.

Io non voglio smettere di imparare. Voglio solo farlo in un luogo che mi rispetti, che non mi faccia sentire sbagliato, che sia umano. Perché la scuola, per me, non dovrebbe essere una corsa a ostacoli, ma un viaggio. Uno di quelli che ti cambiano per sempre.

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un luogo pieno di ansia e stress, favoritismi e tempo perso

Istituto Comprensivo Berto Barbarani - Verona

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Io non ho assolutamente voglia di andare a scuola. Ma non è per semplice svoglia, è perché è strutturate, scusate il termine, di merda. Ha un sistema che demoralizza e non valorizza il singolo. I compagni molto spesso sono gente che è li solo per godersi il caos, e i professori sono patetici. Poche cose si salvano del sistema scolastico, ovvero l fatto che sia un luogo di ritrovo. Con dei buoni progetti e regole, senza contare ovviamente docenti che sanno fare il loro lavoro, la scuola sarebbe un posto fantastico e del tutto godibile, non ci vuole tanto